Nel cuore di Pietralata, uno dei quartieri storici della periferia nord-est di Roma, si trova Largo di Pietralata, spesso chiamato anche “Piazza di Pietralata” dagli abitanti del quartiere. Questa piazza racconta una storia di rinascita urbana, impegno sociale e arte contemporanea. Progettata negli anni ’90 e inaugurata nel 1998 dalla Giunta Rutelli, è diventata il simbolo di un quartiere che ha riconquistato spazio e dignità, trasformando un’area precedentemente degradata in un luogo di incontro e identità collettiva.
La storia di un luogo trasformato: dallo sfasciacarrozze alla piazza pubblica
Prima della sua realizzazione, l’area dove oggi si estende Largo di Pietralata era occupata da uno sfasciacarrozze: un ambiente caratteristico ma certamente non adatto a uno spazio pubblico di qualità. La trasformazione di questa zona è stata possibile grazie al programma “Cento Piazze”, lanciato dalla Giunta Rutelli nel secondo mandato amministrativo della capitale (1996-2001), che puntava a valorizzare e riqualificare spazi urbani periferici con l’obiettivo di restituire vivibilità e servizi ai quartieri meno centrali.
Il progetto e l’inaugurazione: un sogno concreto nel 1998

Largo di Pietralata fu progettata dall’architetto Mauro Panunti insieme all’architetto Rita Rufo, che firmarono un progetto innovativo e contemporaneo. L’intervento, avviato nel 1997 e concluso nel 1998, fu inaugurato ufficialmente il 7 novembre 1998 con una cerimonia a cui parteciparono rappresentanti della Giunta comunale, della comunità locale e lo stesso Sindaco Francesco Rutelli, che volle sottolineare con la sua presenza l’importanza simbolica di questa piazza per la rigenerazione delle periferie romane.
La piazza copre una superficie di circa 3500 metri quadri ed è stata concepita come un vero e proprio “teatro urbano” con un impianto scenografico molto particolare: il piano della piazza si sviluppa leggermente sotto il livello stradale, creando una conca protetta dal rumore e dal traffico, un’isola di calma nel cuore della periferia.
Fondi sequestrati alla mafia: un investimento di legalità e riscatto sociale
Uno degli aspetti più significativi della nascita di Largo di Pietralata riguarda la natura dei finanziamenti impiegati per la sua realizzazione. Parte dei fondi infatti proveniva da capitali sequestrati alla criminalità organizzata, nello specifico tangenti legate alla realizzazione della metropolitana di Roma, indagini che portarono alla confisca di ingenti somme di denaro.
Questo fatto conferisce alla piazza un valore simbolico molto profondo: Largo di Pietralata non è solo uno spazio urbano, ma un vero e proprio risarcimento alla collettività, un investimento di risorse sottratte all’illegalità per costruire qualcosa di bello, utile e duraturo per i cittadini.
L’arte protagonista: la scultura in acciaio corten di Fulvio Ligi

All’ingresso della piazza si staglia un imponente monumento di arte moderna, una scultura-totem realizzata in acciaio corten dall’artista romano Fulvio Ligi. Il corten, materiale scelto per la sua caratteristica patina naturale di ruggine protettiva, richiama la storia industriale e operaia del quartiere, simbolizzando al tempo stesso la resistenza e la trasformazione.
La scultura funge da portale e segnale per chi entra in piazza: da un lato introduce alla scalinata che conduce al piano inferiore, dall’altro permette di godere di una vista panoramica sulle geometrie architettoniche della piazza stessa.
Un design urbano ricercato: materiali, spazi e natura

Il progetto originario combinava materiali di pregio come il travertino, impiegato nelle soglie e nei piani inclinati, con la pavimentazione in mattoni rossi disposti a spina di pesce, un pattern che richiama le tradizioni artigiane e crea un effetto visivo molto elegante.
L’area verde, con alberature di quercia, viburno e lauro, era pensata per creare un’oasi di tranquillità e frescura. Due maestosi pioppi completavano il quadro, fornendo ombra e un riferimento naturale importante.
La piazza, infine, era dotata di prese elettriche a terra e di un sistema di illuminazione suggestivo, pensato per permettere l’organizzazione di eventi culturali, concerti e manifestazioni, arricchendo così la vita del quartiere.
La ristrutturazione del 2010: un restyling per rispondere alle esigenze della comunità
Dopo più di dieci anni, nel 2010, Largo di Pietralata ha subito un importante intervento di restyling a cura dell’Assessorato alle Periferie del Comune di Roma e del Dipartimento XIX, con l’obiettivo di rendere lo spazio ancora più fruibile e accogliente.
Tra le modifiche principali, la fontana monumentale, pur scenografica, fu chiusa a causa delle difficoltà di manutenzione. Al suo posto è stato realizzato un parco giochi per bambini su pavimentazione antitrauma, trasformando la piazza in un luogo ancora più inclusivo e familiare.
Sono stati inoltre aggiunti nuovi alberi, gazebo in legno e panchine che favoriscono la sosta e la socialità, mantenendo però inalterata la qualità architettonica e l’impianto originario del progetto.
Largo di Pietralata oggi: un luogo di appartenenza e rinascita urbana
Oggi la piazza rappresenta un importante punto di riferimento per gli abitanti di Pietralata. Grazie all’attenzione artistica, architettonica e sociale che ha caratterizzato la sua nascita e il suo sviluppo, Largo di Pietralata è un esempio virtuoso di come una periferia possa rinnovarsi restituendo ai cittadini spazi belli, funzionali e ricchi di significato.
Nonostante alcune sfide legate alla manutenzione e all’uso quotidiano, la piazza continua a vivere e ad evolversi, mantenendo viva la memoria di un quartiere che ha saputo trasformare risorse sottratte alla mafia in un simbolo di legalità, cultura e comunità.
Per un approfondimento dettagliato sulla progettazione e la storia di Largo di Pietralata si rimanda al testo “La Piazza di Pietralata” di Walter Tocci e Giuliano Ligi, Gangemi Editore, 1998.

