Le “casette de’ sette lire” sono una realtà abitativa storica costruita a Pietralata durante il periodo fascista e uno dei simboli più emblematici dell’edilizia popolare a Roma. Costruite tra il 1935 e il 1940, queste abitazioni furono destinate a ospitare le famiglie sfrattate dal centro storico di Roma a causa degli sventramenti urbanistici voluti dal regime. Pur essendo modeste e spartane, rappresentavano una soluzione concreta a un’emergenza abitativa diffusa e segnarono profondamente la storia del quartiere.
Origini e costruzione
Il nome “casette de’ sette lire” deriva dal canone mensile simbolico di sette lire richiesto agli inquilini, una cifra molto bassa per il periodo, pensata per rendere le abitazioni accessibili alle classi più povere. Le casette erano realizzate principalmente in muratura, spesso con materiali di base e senza servizi igienici, cucine o acqua corrente. Alcune erano costruite in zone soggette a frequenti allagamenti o in aree periferiche isolate.
Nonostante le condizioni di vita modeste, queste abitazioni rappresentavano un miglioramento rispetto alle case di fortuna in cui molte famiglie vivevano precedentemente, offrendo almeno un tetto sicuro e una minima autonomia domestica. Le casette de’ sette lire erano spesso piccole, con due o tre stanze, e ospitavano nuclei familiari numerosi, contribuendo a creare una forte coesione tra vicini.
Demolizione e trasformazione urbana
A partire dal 1953, le casette de’ sette lire iniziarono a essere demolite per fare spazio a edifici più funzionali e moderni, dotati di servizi igienici, acqua corrente e maggiore comfort abitativo. Il processo di rinnovamento urbanistico si protrasse fino al 1964, trasformando completamente l’area di Pietralata e sostituendo le piccole abitazioni con palazzi e infrastrutture più moderne.
La demolizione non fu immediatamente sostituita da alternative abitative per tutte le famiglie, ma molte di esse ricevettero successivamente alloggi popolari più moderni, spesso in altre zone della città o nei nuovi complessi edilizi sorti negli anni Cinquanta e Sessanta. In questo senso, le casette de’ sette lire rappresentano un passaggio simbolico tra la Roma dei borghi periferici e la città moderna del secondo dopoguerra.
Impatto sociale e culturale
Le casette de’ sette lire non furono soltanto abitazioni: furono anche simboli di una Roma in trasformazione e luoghi in cui si formarono comunità coese. Ospitarono famiglie provenienti da diverse zone della città, contribuendo alla nascita di una rete di rapporti sociali che rafforzò l’identità del quartiere. Nonostante le difficoltà quotidiane, queste abitazioni permisero a molte famiglie di avere stabilità e di avviare percorsi di miglioramento economico e sociale.
Inoltre, le casette de’ sette lire hanno lasciato un segno culturale nella memoria collettiva, diventando simboli di resilienza e della capacità della città di trovare soluzioni creative a problemi abitativi complessi.
Presenza in altre zone di Roma
Sebbene le casette de’ sette lire siano una realtà costruita a Pietralata, esistono testimonianze di insediamenti di edilizia popolare simili anche in altre zone periferiche di Roma. Tuttavia, in queste aree gli alloggi non erano chiamati “casette de’ sette lire”, come invece a Pietralata, e potevano differire per dimensioni, materiali e modalità di affitto. Questi edifici facevano comunque parte di un più ampio piano di edilizia popolare volto a risolvere l’emergenza abitativa, costruendo case a basso costo per accogliere le famiglie sfrattate dal centro città.
Altre zone di Roma con casette simili a quelle de’ sette lire
- San Basilio: Un quartiere che, come Pietralata, ha visto la costruzione di abitazioni popolari destinate a famiglie in difficoltà.
- Tor Pignattara: Area periferica che ha ospitato diverse costruzioni di edilizia popolare nel periodo post-bellico.
- San Lorenzo: Sebbene più centrale, alcune zone periferiche hanno visto la realizzazione di abitazioni a basso costo per le classi meno abbienti.
- Torpignattara: Un altro quartiere con costruzioni popolari simili, nate per rispondere alla scarsità di alloggi economici.